mercoledì 30 novembre 2011

Nonfiction, ritratto rigorosamente anonimo di un tipo di ragazza (al momento) parecchio alla moda

Ha passioni molto meditate. Non ha mai avuto avversità preconcette per il partito di plastica e – da un lato umano, di solito sottolinea umano – le è simpatico B., lui. Però. Però se deve esprimere una preferenza sulla vita che le piace, sulle persone con cui si diverte o è a suo agio, le sgorga tutto un insieme di liberalismo automatico, di confortevolezza, di comodità e di benessere, quando si trova in una specifica situazione sociale e amicale. Lei è sincera e tra sé e sé ha sviluppato il suo modello di perfezione. Le piace quando in una famiglia si amano i riferimenti crociani (lato Elena) su infanzia dorata e snobismi liberali; conseguente sentimento agnostico per Benedetto, così come si preferisce Gioacchino Lanza Tomasi a Giuseppe. Altre boe: Malagodi su Mattioli ( “ah la Comit”), tutto Garboli, linea Longhi-Palazzeschi-Arbasino (per quest’ultimo tollerata la devozione, essendone tutti ammiratori e un po’ imparentati); simpatie varie per Giuliano Briganti e Renata Pucci (“Scusate la polvere”). Preferenze sull’arte da tenere in casa: Casorati, Capogrossi, Burri, a volte Turcato e – più giovani – De Dominicis, Pascali e Lo Savio (ovviamente sono apprezzate scelte più di mercato, Fontana, Twombly, ecc. ecc.). Mobili: un po’ di settecento e Gaetano Pesce (si apprezza Gufram, si detesta Philippe Starck, non ci sono parole per Kartell). Il romanzo italiano non esiste. In politica, rivalutare De Gasperi. Classi dirigenti in genere: rispetto per Guido Carli, per i collegi pavesi, per la memoria lontana di Oscar Sinigaglia e, più vicino a noi, Andreatta. Giudizio sospeso su Bobbio. Riflessioni su Agnelli. Stile di vita: moderato, pochissime danze, mezzi tacchi. Moda: per l’epoca Elsa Schiaparelli (aggiornarsi su Della Valle che ha rilevato il marchio); per l’attualità Miuccia Prada. Pochissime parolacce, tranne stronzo. Cinema, al giorno d’oggi per lo più americano. Giornali: il Corriere. Cucina: italiana leggera, pomodoro, basilico, carni magre in umido, antipasti pugliesi. Tipo di conversazione: altamente misto, politica, vita, pochi aneddoti, poco pettegolezzo (salvi casi eclatanti), sì a una spruzzata di calcio – e in genere agli eroi sportivi – sì alla sistemazione delle case, certamente sì ai temi economici, favorevoli alla stampa estera.
Poi di solito va in terrazza, le serate bellissime, si vede tutta Roma. Ma non gliene frega niente di non essere innamorata. “Vigili corrotti, nazione infetta”, pensa di default.