martedì 1 novembre 2011

Annarita Buonocore, che rapì un neonato in un ospedale, dopo la condanna è tornata a fare l'infermiera in un altro ospedale (Si può dire stranissimo paese? #Leopolda)

C'è la grande crisi economica. Milano sprofonda, e la politica non trova soluzioni, ok. Ma la società? Sicuri di essere sani e tuttapposto? Ecco una storia incredibile. Fonte della quale non possiamo non fidarci – il Corriere della Sera, principale giornale italiano - riporta oggi, ed ecco il link al Corriere del Mezzogiorno, che la signora Annarita Buonocore (nella foto), la quale rapì un neonato nel giugno dello scorso anno al reparto maternità dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore – reato per cui ha subito una condanna di sei anni di reclusione con il rito abbreviato – dopo nove mesi di carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari ed è tornata al suo lavoro di infermiera all'Ospedale Cardarelli di Napoli. Il suo avvocato ha spiegato che chiedere l'autorizzazione a uscire di casa per recarsi al lavoro era nel diritto dell'assistita anche perché quel lavoro è la sua unica fonte di reddito. E ha detto anche che tutto questo clamore è fuori posto (sic).
Che cosa si può fare, obiettare, recriminare, osservare, lamentare, #leopoldare, ecc? Con chi possiamo prendercela se non con noi stessi? Si può dire – senza il timore di passare per persona orribile o retriva o insensibile alle esigenze della giustizia sociale e persino redistributiva, o alle ragioni di chi rivendica il diritto a rifarsi una vita – che il posto di lavoro della signora Buonocore non dovrebbe essere l'ospedale Cardarelli di Napoli, ancorché soltanto nel turno della mattina?